Il concetto di Architettura Sostenibile è difficile da spiegare in un contesto in cui certe materie, certi argomenti, risultano per così dire “esotici”, non di comune attualità, e sono, molto spesso, affrontati in maniera superficiale, arbitraria, o addirittura fuorviante.
L’imprenditore che si trova a realizzare un edificio, ad esempio per uffici o turistico-ricettivo, così come il privato che intende costruire una residenza, sono spesso spaventati dal termine, in quanto, a torto, ritengono che un approccio sostenibile comporti un aggravio di spesa, senza fornire immediati, tangibili, benefici.
Questa opinione è probabilmente dovuta al fatto che, ad esempio in Sud Italia, il concetto di sostenibilità nell’architettura sia legato principalmente ad un implemento delle caratteristiche di isolamento termico dell’involucro e ad una maggiore efficienza dell’impianto di climatizzazione, entrambi interventi che aumentano sensibilmente il costo materiale di un edificio senza del resto aumentarne le qualità abitative.
E’ necessario sfatare questo mito. L’architettura sostenibile non è iper-isolare l’involucro edilizio, né utilizzare complessi sistemi di condizionamento (basterebbe chiedersi è logico vendere in Sud Italia soluzioni immaginate per la Germania? Ci sono forse simili condizioni climatiche?). L’architettura sostenibile non è neanche l’utilizzo, a volte finanche grottesco a parossistico, di elementi verdi (piante, alberi) nel decoro dell’edificio, questa pratica, conosciuta come green-wash in ambiente internazionale, potrebbe anzi peggiorare le prestazioni energetiche e di comfort abitativo del manufatto.
L’architettura sostenibile è, bensì, quella che, semplificando, cerca di trarre il massimo vantaggio dalle fonti di energia “gratuite” e disponibili (riscaldamento solare, illuminazione naturale, ventilazione naturale) fornite dall’ambiente utilizzando la minor quantità di risorse materiali e garantendo le migliori condizioni abitative interne ed esterne.
A tal fine la progettazione sostenibile, più che da un gesto immediato può essere descritta da un processo o approccio.
Sono di seguito indicati, in maniera sintetica, i parametri che influenzano la progettazione:
- Studio della funzione che l’edificio deve ospitare. Ciascuna attività comporta una serie di problematiche specifiche (dovute ad esempio all’eccessivo surriscaldamento o a determinati livelli di illuminazione da garantire), che devono essere considerate ed ottimizzate. Lo studio di edifici modello aventi funzioni simili, anche realizzati in altre parti del mondo, oltre allo studio della letteratura di settore, può aiutare in questa fase.
- Studio, se ve ne sono, degli edifici storici (vernacolari) in sito con simili funzioni. Nel passato, siccome non vi era la possibilità di controllare artificialmente le condizioni ambientali interne, si cercava di trarre il massimo beneficio dalle condizioni ambientali e del contesto. In questo senso lo studio dei precedenti può fornire preziose indicazioni e spunti progettuali.
- Analisi delle condizioni ambientali macro e micro locali. Esistono database specifici, universalmente riconosciuti, che forniscono dati attendibili per lo studio delle condizioni ambientali del sito in cui si intende realizzare l’opera. Per il nostro scopo è necessario conoscere ed analizzare: andamento della temperatura esterna (bulbo secco e bulbo umido), l’andamento della radiazione solare, l’umidità relativa, la percentuale di occorrenza dei tipi di cielo (nuvoloso, sereno, piovoso), l’ammontare delle precipitazione e, laddove possibile, direzione e frequenza dei venti principali.
- L’analisi ed identificazione dei materiali più convenienti per lo scopo specifico, considerando la soluzione più conveniente dal punto di vista ambientale, economico ed energetico.
L’architettura sostenibile è per tanto una materia complessa che, basandosi sempre e comunque su indicatori scientificamente ed oggettivamente verificabili (nulla è arbitrario), cerca di ottimizzare le risorse naturali al fine di ridurre al minimo i consumi energetici e le relative spese di gestione.
Oggigiorno vi sono gli strumenti scientifici, di analisi e simulazione, e le conoscenze statistico-fisiologiche su comfort termico e visivo, piacevolezza degli spazi e performance degli occupanti, per avere edifici che utilizzino meno materiali (e quindi siano più economici), consumino meno energia (costi di gestione più bassi) ed offrano performance superiori (maggiore produttività e valore aggiunto), per quale motivo non approfittarne ?